Storie di start-up che vogliono cambiare il mondo
Come può una social shopping App dedicata allo straordinario mondo del Vintage pensare di migliorare il Mondo?
“Vintag non è solo un “luogo virtuale” dove incontrare collezionisti, artisti, designer, stilisti, creativi o più semplicemente uomini e donne che amano lo stile e la qualità dei tempi passati – spiega Francesca, 38enne fondatrice dell’app che sta spopolando tra gli under 40 -. Vintage è sinonimo di meno oggetti nuovi da produrre e dunque meno sprechi e inquinamento. Niente è più “green” del prolungare la durata di utilizzo e del dare una seconda possibilità a un oggetto che qualcun altro non usa più”.
E a pensarla come l’imprenditrice bolognese, inserita nel 2019 da StartupItalia tra le mille donne che stanno cambiando l’Italia, ci sono altre 70 mila persone: uno dei punti di forza di Vintag è proprio l’essere considerata dai suoi utenti (il 60% diviso tra Generazione Z e Millenials) un’app etica e sostenibile.
Sono già diversi i brand che hanno scelto l’app per realizzare progetti speciali dedicati all’Economia Circolare, ovvero la filosofia del riciclo e riuso con valenza imprenditoriale, come ad esempio solo per citare gli ultimi THE BRIDGE e CARRERA JEANS. Ma anche altre realtà scelgono l’app in questa ottica come la Onlus HUMANA PEOPLE TO PEOPLE o addirittura un’istituzione tradizionale come il TEATRO DELL’OPERA di Bologna.
“I consumatori sono sempre più consapevoli di quanto l’industria della moda sia un pericolo per il pianeta. Finalmente anche i grandi player, tra questi cito Giorgio Armani, si sono espressi a favore di un ridimensionamento e un cambiamento radicale del modo di produrre fashion. Ebbene Vintag è al centro di questa rivoluzione. Lo shopping etico è sempre stato percepito come di lusso a causa degli alti prezzi ma ora c’è una buona notizia: stiamo vivendo nell’età dell’oro dello shopping vintage”.